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Le api come bioindicatori della qualità ambientale

Parchi aderenti

  • Parco Nazionale dell’Appennino Lucano, Val d’Agri Lagonegrese (Capofila)
  • Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni
  • Parco Nazionale del Circeo
  • Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano

Scheda del progetto

Gli inquinanti presenti nell'ambiente possono essere valutati con metodologie strumentali e biologiche, quest'ultime tramite l'impiego di bioindicatori. Tra questi, l'ape domestica (Apis mellifera L.) riveste un ruolo primario e viene impiegata in Italia da più di vent'anni in attività di monitoraggio della qualità ambientale dell'aria.

Scopo del progetto è quello di valutare la qualità ambientale delle aree protette con la predisposizione di stazioni di monitoraggio con particolare riferimento ai siti di interesse comunitario.

Le api sono degli ottimi indicatori biologici perché segnalano il danno chimico dell'ambiente in cui vivono, attraverso due segnali: l'alta mortalità nel caso dei pesticidi ,e attraverso i residui che si possono riscontrare nei loro corpi, o nei prodotti dell'alveare, nel caso degli antiparassitari e di altri agenti inquinanti come imetalli pesanti e i radionuclidi, rilevati tramite analisi di laboratorio. Molte caratteristiche etologiche e morfologiche fanno dell'ape un buon rivelatore ecologico: è facile da allevare; è un organismo quasi ubiquitario; non ha grandi esigenze alimentari; ha il corpo relativamente coperto di peli che la rendono particolarmente adatta ad intercettare materiali e sostanze con cui entra in contatto; è altamente sensibile alla maggior parte dei prodotti antiparassitari che possono essere rilevati quando sono sparsi impropriamente nell’ambiente (per esempio durante la fioritura, in presenza di flora spontanea, in presenza di vento, ecc.); l’alto tasso di riproduzione e la durata della vita media, relativamente corta, induce una veloce e continua rigenerazione nell’alveare; ha un’alta mobilità e un ampio raggio di volo che permette di controllare una vasta zona; effettua numerosi prelievi giornalieri; perlustra tutti i settori ambientali (terreno, vegetazione, acqua, aria); ha la capacità di riportare in alveare materiali esterni di varia natura e di immagazzinarli secondo criteri controllabili; necessità di costi di gestione estremamente contenuti, specialmente in rapporto al grande numero di campionamenti effettuati. [tratto da Porrini C., Ghini S., Girotti S., Sabatini A.G., Gattavecchia E., Celli G. (2002) Use of honey bees as bioindicators of environmental pollution in Italy in: Honey bees: The Environmental Impact of Chemicals (Devillers J. and Pham - Delègue M.H. Eds)Taylor & Francis, London, pp. 186-247.]

Di seguito sono sintetizzati gli obiettivi e le azioni di progetto.

Obiettivo 1 - Censimento e definizione di massima

Azione 1.1 - Indagine tecnico-conoscitiva sulle aree naturali protette e presenza di apicolture

Obiettivo 2 - Piano operativo

Azione 2.1 - Predisposizione delle unità di monitoraggio

Azione 2.2 - Definizione dei criteri di scelta

Azione 2.3 - Definizione dei parametri da valutare

Azione 2.4 - Individuazione dei siti di monitoraggio

Azione 2.5 - Campionamento e raccolta dati

Azione 2.6 - Analisi delle matrici secondo i protocolli standard

Azione 2.7 - Divulgazione dei risultati

Nel corso del 2019, l'Ente Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni ha avviato l'Azione 1.1.