Tu sei qui

Conservazione del capriolo italico

Parchi aderenti

  • Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni (Capofila)
  • Parco Nazionale dell'Aspromonte
  • Parco Nazionale del Gargano
  • Parco Nazionale del Pollino
  • Parco Nazionale dell'Appennino Lucano, Val d'Agri, Lagonegrese

Scheda del progetto

Il capriolo italico (Capreolus capreolus italicus) è specie endemica italiana, attualmente presente, oltre che nelle aree storiche (Pollino, Gargano, Castelporziano, e parte meridionale della Toscana), anche nei Parchi Nazionali del Cilento e dell'Aspromonte, sui Monti della Tolfa e nel Parco Regionale di Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane, grazie a diverse operazioni di reintroduzione.

Lo stato di conservazione del capriolo italico è considerato critico per vari fattori di minaccia: popolazioni piccole e isolate, simpatria con il capriolo europeo, bracconaggio e randagismo canino. Il capriolo italico è classificato nella Lista rossa italiana come Vulnerabile (VU = Vulnerable) con il criterio D2 (popolazione con areale ristretto o poche aree, numericamente incline agli effetti delle attività umane o a eventi stocastici).

Per la sua conservazione il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, in collaborazione con l'ISPRA, hA redatto nel 2009 il Piano d'azione nazionale per il capriolo italico.

Con il progetto di sistema si intende aumentare la sinergia tra le azioni di conservazione intraprese dalle diverse Aree protette in attuazione Piano nazionale d'azione, considerando i seguenti obiettivi ed azioni, distribuiti in un arco temporale di almeno 5 anni.

Obiettivo 1 -Aumento delle conoscenze sulla distribuzione

Azione 1.1 - definizione di protocolli standard di azione

Azione 1.2 - formazione operatori

Azione 1.3 - monitoraggio su campo

Obiettivo 2 - Sviluppo di strategie di conservazione

Azione 2.1 - Valutazione delle minacce e stato di conservazione

Azione 2.2 - Valutazione delle interazioni con altri ungulati

sottoazione 2.2.1 - censimenti degli altri ungulati

sottoazione 2.2.2 - valutazione del carico di bestiame domestico

sottoazione 2.2.3 - monitoraggio sanitario bestiame domestico;

Azione 2.3 - Adozione di strategie di controllo del randagismo canino

Azione 2.4 - Pianificazione di eventuali attività di restocking.

Obiettivo 3 - Miglioramento delle conoscenze scientifiche

Azione 3.1-  Banca dati distribuzione

Azione 3.2 - Analisi dinamica di popolazione

Azione 3.3 - Studio del comportamento territoriale con radio-tracking

Azione 3.4 - Valutazione critica dei sistemi di censimento in ambiente appenninico

Obiettivo 4 - Condivisione dell'esperienze e delle conoscenze

Azione 4.1 - Aggiornamento Piano d'Azione

Azione 4.2 - Realizzazione di pubblicazioni sulla specie coordinate tra i Partner